Dopo aver usurpato la volontà dei propri elettori chiedendo il voto per un fine ed utilizzandolo, una volta acquisito, per scopi diversi, alcuni uomini del PD, con Veltroni, Renzi e Prodi in testa, secondo quanto riferisce Repubblica di oggi (4 giugno 2013), starebbero adoperandosi per introdurre una nuova forma di governo (semipresidenziale) diverso da quello previsto dall'attuale impianto costituzionale.
Da chi abbiano ricevuto un tale mandato è del tutto ignoto.
Sappiamo, con certezza, che un tale progetto rientra, da sempre, nei programmi di Silvio Berlusconi e di qualche personaggio che si proponeva,con reti di relazioni non trasparenti , di imprimere allo Stato una svolta autoritaria.
Peraltro, sempre secondo quanto è dato apprendere dalla stampa e da attenti giuristi, sarebbe intenzione dei novelli improbabili "padri costituenti" procedere alla riforma in modo tale da non consentire il referendum popolare previsto dall'articolo 138 della Costituzione.
Campioni della democrazia! Solerti apportatori di riforme costituzionali non richieste e non necessarie (rectius controproducenti per la democrazia).
Qualcuno ricorda le aspettative che alcuni di loro avevano ingenerato magnificando l'introduzione di un sistema bipolare? Pensano, forse, che abbiamo dimenticato i guasti determinati dalle riforme apportate, stoltamente, a macchia di leopardo, e senza tener conto dell'intero contesto costituzionale?
Con eccessiva disilvoltura alcuni esponenti parlamentari ignorano o si sovrappongono alla volontà popolare.
Non convincente, peraltro, è la conclusione alla quale tentano di indurci, pur senza avere il coraggio di dichiararla apertamente, secondo la quale per ottenere la "governabilità" sarebbe necessaria una riduzione dei presidi democratici.
L'impressione, purtroppo, è quella di una maggioranza parlamentare, apparentemente occasionale, ma sostanzialmente consolidata nell'interesse comune di perpetuare, nei suoi componenti, sé stessa.
La spregiudicatezza, ormai inoccultabile, con la quale sembra perseguire il proprio urgente obiettivo appare davvero preoccupante.
Il povero troglodita, frastornato, stupito, ma non instupidito, invita, pertanto, tutti i lettori ad unirsi per inviare a questi signori ed ai loro fedeli o momentanei sodali un urgente, tempestivo, avviso di sfratto.
Giù le mani dalla Costituzione di Tutti gli italiani, dalla Repubblica Parlamentare e dalla Democrazia.
Il Troglodita