Si è conncluso da poco il primo turno delle elezioni (2013) per la nomina del Sindaco ed rinnovo del Consiglio Comunale a Roma.
Il messaggio che rimbalza, con maggiore insistenza, sui mezzi di informazione, è dedicato al "crollo" del Movimento 5 Stelle ed al successo del PD nonché ad una discreta affermazione delle forze che sostengono il c.d. "governo delle larghe intese".
Il troglodita, incompetente, come è noto, in tutti i campi (è un "nullologo") è stato costretto, per cercare di supportare, con obiettivi dati, quanto andava apprendendo dai predetti preziosi mezzi di informazione, si è peritato nella inconsueta impresa di confrontare i risultati delle elezioni amministrative appena concluse (primo turno) con quelli relativi al primo turno delle elezioni del 2008.
La sorpresa è stata massima, così come lo è stata la difficoltà di capire come vanno letti i risultati e le oscure dinamiche per le quali alcuni partecipanti, suffragati da stampa e televisione, abbiano espresso, o meno, soddisfazione.
Da quando aveva i pantaloncini corti, il troglodita ha sempre ascoltato i perdenti del turno elettorale amministrativo sostenere che non si può fare il paragone con le elezioni politiche più recenti o che le amministrative seguono delle dinamiche del tutto peculiari e che non sono un test politico affidabile, così come i vincitori, forti dei propri voti, affermare l'esatto contrario.
Anche in questa occasione, per certi aspetti, la regola è stata rispettata.
Tuttavia, dalla comparazione effettuata cui accennava prima, sono emersi i seguenti dati:
2008 (elezioni amm.ve Roma - primo turno) 2013 (elezioni amm.ve Roma - primo turno)
PD voti 521.880 PD voti 267.605
PDL voti 560.648 PDL voti 195.749
Lista voti 40.473 Movimento voti 130.635.
civica 5 Stelle
Amici Beppe
Grillo
C'é qualcuno che sappia spiegare, in modo convincente, al perplesso troglodita quali motivi di profonda soddisfazione possano esprimere forze politiche che hanno subito una riduzione del 50% circa dei
consensi?
Per quale motivo invece di cacciare, con effetto immediato, i dirigenti di partito che li hanno condotti a
tale disfatta, sono contenti? Non dovrebbe un partito preoccuparsi di essere capace di dare risposte soddisfacenti ai propri elettori ed ai cittadini? Non dovrebbe mettere in discussione la linea politica seguita fino ad oggi?
Perché il comportamento nei confronti della dirigenza del partito assomiglia sempre più a quello che viene riservato, nelle grandi imprese, ai celebrati e superpagati manager, che si dimostrano capaci solo di conseguire risultati fallimentari e condurre le imprese al dissesto?
Un essere dotato di diffidenza e malignità (come il troglodita non è) potrebbe immaginare che l'unica paura che animava le dirigenze di PD e PDL fosse quella di una considerevole affermazione del Movimento 5 Stelle. Non sembra, infatti, importare molto, ai partiti che hanno governato negli ultimi 20 anni il Paese, se a votare vadano solo poche persone (fossero anche solo loro che legittimano sé stessi). La loro unica preoccupazione sembra essere, invece, quella che non si affermi alcuna forza in grado di aggregare consensi (alternativi al sistema consociativo consolidato) e di sostituirli nella "guida" dell'Italia e, soprattutto, nell'occupazione dei centri di potere.
Nel troglodita, che inizia a sentirsi preso in giro, si sta generando, prepotentemente, il dubbio che votare PD o PDL non produca, nella realtà nazionale, alcuna differenza.
3 commenti:
finalmente il troglodita ha aperto gli occhi: nessuna differenza tra pd e pdl!
Il troglodita, anche se compie notevoli sforzi per leggere la realtà con occhi "laici" e disincatati e cerca di sfuggire agli integralismi di ogni genere, sconta la propria ingenuità di sognante, leale, primitivo.
Già, peccato che il partito che ha vinto non avesse candidati, avrebbe sbaragliato tutti al primo turno...
Ma loro continuano inde-fessi, tanto di-fessi che li stanno a sentire ne restano sempre numerosi, purtroppo.
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