martedì 15 novembre 2011

LA CRISI, I DUBBI, I PENSIERI E LE POCHE CERTEZZE

L’ex ministro Renato Brunetta ha dichiarato che, ora, si divertirà come un matto a vigilare che le misure da lui promosse abbiano un corretto seguito.L’unico dubbio è che si diverta.

La Lega Nord andrà all’opposizione. In questo modo tenterà, secondo quanto affermato dall’elegante segretario federale Umberto Bossi, di rifarsi una verginità.I cittadini del Nord stanno accarezzando l’idea di frequentare solo certificate prostitute.

Silvio Berlusconi ha affermato, con amarezza, di aver rassegnato le dimissioni per senso di responsabilità verso il Paese.
Se fosse stato portatore di tale dote, lo avrebbe, sicuramente, fatto molto prima.
Il sospetto è che l'autoconferita "generosità" sia stata motivata dalla consapevolezza che un comportamento diverso avrebbe comportato, in poche ore, l'implosione e la frantumazione del partito (PDL). Gli stessi che lo hanno sostenuto in qualsiasi frangente, pur di completare la legislatura ed assicurarsi il maturare del diritto alla pensione, infatti, preso atto dell'impossibilità di giungere, con tale governo, a fine mandato, lo avrebbero, a breve, "sfiduciato" qualora non avesse rassegnato le dimissioni.

Un partito forcaiolo (ricordiamo il cappio portato in Parlamento dall’esponente della Lega Speroni), rigorista e giustizialista avrà, forse, qualche difficoltà a far capire ai propri simpatizzanti:- l’ascesa politica meritocratica di Renzo Bossi;- l’elezione di Nicole Minetti a Consigliere nella Regione Lombardia;- le nomine interne al partito per (mancata) “acclamazione”;- le minacciate epurazioni di dissidenti (a cominciare dal sindaco di Verona);- che Ruby fosse la nipote di Mubarak;- l’approvazione di norme processuali ad personam che metteranno in circolazione molti delinquenti;- il pensionamento della moglie di Umberto Bossi a 39 anni di età;- la fallimentare gestione economica del Paese;- il fallimento in politica estera e l’isolamento internazionale dell’Italia;- la mancata semplificazione normativa;- il fallimento della politica anti-immigrazione;- l’aumento della pressione fiscale;- l’acquisto, da parte del governo di 131 cacciabombardieri;- le perdenti posizioni assunte sui referendum sul nucleare e sull’acqua pubblica;- l’incapacità totale e cronica dimostrata dai ministri leghisti;- le posizioni politiche pro-padronali assunte in occasione dei conflitti nelle fabbriche;- la difesa delle posizioni di qualche centinaio di allevatori (c.d. “cobas del latte”), contro le disposizioni
europee, che ha provocato il l’inflizione all’Italia, da parte dell’Unione Europea, di una mega-multa
di 5 miliardi di euro;
- le grottesche adunate para-celtiche;
- il fallimento della banca padana;
- l'occupazione partitica degli enti pubblici;- la paternità del "porcellum" che ha tolto ai cittadini il diritto di
scegliere i propri rappresentanti;- le dichiarazioni di Borghezio secondo le quali i terremotati abruzzesi sabbero "piagnoni" e di “vicinanza” allo
psicopatico che ha provocato un’efferata strage in Norvegia;
- le ripetute e sospette votazioni contrarie alle richieste di autorizzazione a procedere o di arresto formulate
dalla Magistratura a carico di parlamentari;- le accuse rivolte a “Roma” (al Palazzo) quando al governo (ed a Roma) hanno seduto, negli ultimi
interminabili anni, proprio loro godendo, peraltro, di una grande maggioranza.- i generosi contributi statali di cui ha goduto la scuola creata dalla moglie di Umberto Bossi;- la mancanza di una politica di messa in sicurezza dei territori (a cominciare da quelli del Nord Italia) e la
destinazione di investimenti presso inopportune faraoniche opere pubbliche;- il danno all’immagine internazionale del Paese dovuta alle intemperanze (esposizione del dito medio, insulti
ripetuti e minacce ai giornalisti, etc.) di improbabili ministri;- il mancato taglio dei costi della politica;- l’auto-attribuita ed infondata rappresentanza del Nord Italia (la Lega Nord rappresenta, attualmente, i suoi
soli elettori che costituiscono un’esigua minoranza dei cittadini residenti nelle Regioni del Nord della Penisola.)La lista sarebbe ancora lunga, ma, come direbbe il buon Antonio Lubrano, una domanda sorge spontanea: “c’è ancora qualcuno, al Nord, che avrebbe il coraggio di farsi governare daun tale impresentabile manipolo”?Credo che in questo momento, risultati alla mano, sia provato che il peggior dispetto che si potrebbe fare alle popolazioni settentrionali sarebbe quello di favorire la secessione abbandonandole al governo di simili incapaci.

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