venerdì 12 agosto 2011

L’insostenibile leggerezza del debito

Ferragosto, tempo di vacanze. Chi avrebbe immaginato che a ridosso della più classica delle festività estive saremmo stati qui ad aspettare un urgente decreto del Governo che anticipi, aggiornandolo, un precedente atto che ha poche settimane di vita?! Eppure, anziché essere immersi nel cruciverba della Settimana Enigmistica o nella lettura dell’ultima edizione della Gazzetta dello Sport, siamo un po’ tutti in attesa di conoscere se e quanto saremo direttamente colpiti dall’ennesimo tentativo di rafforzare la credibilità del nostro Paese davanti ai mercati. Sì, perché il 150° anniversario dell’unità d’Italia non ha certo fatto accrescere in noi il senso di appartenenza ad una comunità: qui siamo tutti speranzosi che la mannaia di tagli e tasse centri il nostro vicino evitandoci d’un soffio, ma difficilmente andrà così. La caccia ai colpevoli si rivelerà ancora una volta infruttuosa - e comunque non risolverebbe il dramma economico di cui l’Italia è protagonista – e le nuove norme scontenteranno tutti, mercati compresi. Se il comune cittadino ha le idee poco chiare su cosa sta accadendo, purtroppo a Palazzo le menti non sono maggiormente illuminate. I nostri rappresentanti, infatti, dopo alcuni tentativi infruttuosi, ora sembrano ridotti a dover assorbire la ricetta della Banca Europea. Aldilà dei soliti ingredienti “consigliati” da Bruxelles e che non hanno poi sortito effetti miracolosi su Grecia e Portogallo, dovrebbe per lo meno far riflettere il fatto che i governanti stanno riducendo la loro funzione a quella d’una sorta di monaci amanuensi che, pergamena alla mano, riportano ai posteri, dottrine e dogmi tramandati dalla sapienza mitteleuropea.
Di certo c’è che il nostro Paese ha vissuto per molti anni aldilà delle proprie possibilità, spendendo - male - molto più di ciò che ricavava e continuando a rinviare la restituzione d’un debito che continuava addirittura a crescere. Ora i nostri creditori cercano di girare ad altri le nostre cambiali mentre noi incontriamo difficoltà ad emetterne altre. Questo è il libero mercato. Soluzioni? Come risponderebbe il sottosegretario all’Economia: “Io non me ne intendo”. E andiamo avanti così. Buon Ferragosto a tutti.

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