L'Ufficio Centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha deciso, accogliendo il ricorso dell'Italia dei Valori, appoggiato dal PD e dal WWF, chel gli italiani potranno esprimersi sulla ripresa del programma nucleare in Italia voluto dal governo Berlusconi. Secondo la pronuncia della Suprema Corte, la richiesta rimane invariata ma si applicherà alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare introdotte con il Decreto Legge Omnibus.
I Magistrati hanno, quindi, sventato il maldestro tentativo del PDL e della Lega Nord di impedire ai cittadini di manifestaare la propria opinione. La risposta al quesito riveste una portata politica che supera decisamente quella del quesito stesso.
Non bisogna, infatti, dimenticare che la scelta del ritorno al nucleare faceva parte del programma
elettorale con il quale il centro-destra si era presentato alle elezioni politiche vinte. Una bocciatura da parte dei cittadini, quindi, significherebbe che l'elettorato ha avuto un ripensamento sul consenso accordato all'attuale governo Berlusconi.
Il Presidente della Repubblica, pertanto, dovrà considerare, dopo i risultati elettorali riportati nelle elezioni amministrative appena concluse, anche il particolare significato che rivestirebbe l'abrogazione delle norme sulla ripresa del programma nucleare ed introduttive del legittimo impedimento.
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